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la vasca con quello che resta delle ninfee e il tappeto di azolla |

Solo le salvie microphilla messicane, soprattutto la Hot Lips che mi regalò la mia amica Loretta, fioriscono vivacissime e portano speranza.
La vasca dei pesci si è coperta di un tappeto verde brillante: è la azolla caroliniana, una piantina che vive sulla superficie dell'acqua. E' arrivata con un loto: il loto è morto e lei è vivissima. Non ho un gran feeeling con i loti, non riesco a farli sopravvivere ed è davvero strano, perché sono molto resistenti. Il problema è che l'azolla copre tutta la superficie della vasca e bisogna toglierla continuamente. L'acqua con tutte le sue profondità e i riflessi non si vede più e i pesci si affacciano qua e là attraverso il tappeto di foglioline. Non sappiamo più quanti sono, se ci sono state vittime anche fra di loro, non dimentico che l'estate scorsa venne l'airone e magari è tornato e non ce ne siamo accorti...La primavera ci aveva portato via i due gatti neri fratelli, Roger e Orazio. Sono spariti e ancora mi fa male il cuore.
In estate Gaia, la mia figlia più piccola, ci ha portato due gattine nuove. Una è bianca con delle macchie tigrate e l'altra è grigia come un certosino e bianca. La prima è più selvatica, ancora non le ho trovato un nome definitivo, un giorno che ha portato un serpe l'ho chiamata Cacciatrice, ma siccome ha occhi e comportamenti da Elfa, penso che la chiamerò così. La seconda è uno di quei gatti che sembrano un regalo del cielo per la gentilezza e la capacità di consolarti. Ha l'aspetto di una divinità egizia, Bastet, ma mia figlia ci ha studiato e ha detto che era piuttosto Sekmet, un'altra personificazione di Bastet, poi è venuta la Paola e ha detto che era troppo difficile e impegnativo, e siccome la bestiola è lunga e magrolina andava bene Secchet, altro che Sekmet. Fuori, all'aperto, la Sekmet, o Secchet, è meno attrezzata di quell'altra. Più dotata per le relazioni interspecie, con la Holly e gli umani, e meno preparata per la vita all'esterno.Va intorno alla vasca e prova a salire sulle foglie di ninfea, e crede che il tappeto di azolla sia erba. Questa è una cosa che ha fatto affogare parecchie persone nelle paludi, che credevano di poter camminare sul tappeto verde che sembra fitto e compatto e ci sprofondavano dentro. La piccola Secchet ha fatto lo stesso e è caduta tre volte nella vasca. E' uscita dall'acqua sempre da sola e speriamo tanto, io e Mauro, che abbia imparato che non si fa.