Son passati dieci anni da quando mia figlia grande mi regalò questo blog. Era il maggio 2010, i giorni intorno al mio compleanno. Impostò per me questo spazio e cominciai a scrivere. All'inizio ero come un naufrago su un'isola deserta. Parlavo con me stessa. Anche ora lo faccio, ma ogni tanto passa qualcuno, lascia un saluto ed è sempre un piacere e una sorpresa, e io vado in visita alle isole degli altri.
A giugno 2010 il mio suocero si ruppe il femore. Lasciai un bruttissimo lavoro che avevo e per qualche mese assistetti lui, o meglio aiutai, insieme ad altre persone. Quando si fanno cose difficili sembra di aver fatto quasi tutto noi e non è vero, c'erano anche altri. A fine settembre morì, il 25, mi pare. Cominciò quest'altro periodo che dura da dieci anni e non è per niente facile neanche questo per tanti motivi. Nel 2012, a gennaio, ritrovai lavoro in pizzeria. Il blog mi ha accompagnato costantemente perché ci scrivo i pensieri. Ci sono state tante cose in questi anni, di quelle che capitano nelle case, malattie, operazioni, ma anche le lauree delle figlie, il trasferimento di quella più grande nel Regno Unito...Non ho raccontato sempre tutti i fatti, perché qualche volta ho avuto problemi solo per aver raccontato sciocchezze, senza nomi e cognomi e qualcuno si è comunque irritato. Mi ha insegnato la prudenza e anche chi è davvero amico.
All'inizio del blog cercai in giro e trovai blog di cucina, ricette, fai da te, tantissimi cuori e rose finte e anche immaginette sacre. Poi, non so bene come, apparvero Alberto Cane, la Pia Viale, Sari, la Loretta del Roseto in via Cerreto, la Cinzia della Collina di betulle, Adriano, la Grazia Agostini , Sinforosa, Pontos col suo strepitoso giardino, Graziana , Silvia Pareschi e parecchi altri, fra cui da ultimo l'Agricoltore Anacronistico che seguo molto volentieri. Tutti blog molto interessanti...C'era anche Lara, Lara Ferri, una signora di Bologna che aveva un blog dal titolo "Estate incantata" da un libro di Ray Bradbury. Era come un accogliente salotto e lei la padrona di casa, con una parola gentile per tutti, seguiva tutti, commentava ed era un piacere, ma per lei credo fosse diventato quasi un lavoro stancante, che l'assorbiva troppo e a un certo punto abbandonò il blog, lasciando
un vuoto grande che ricordo ancora benissimo. C'era Ambra, che faceva parte di un blog collettivo, anche lei molto presente. Tutti educati, tutti garbati e rispettosi delle opinioni altrui, anche se devo dire che più o meno la pensavamo nello stesso modo. Ambra ebbi il piacere di conoscerla personalmente a Milano, in occasione di una presentazione del mio primo libro "E' il freddo di questa notte". Una signora piccola e fragile ma che trasmetteva una grande sicurezza e forza interiore. Dopo un paio d'anni sulle pagine del suo blog comparve la notizia della sua morte, preceduta da una malattia lunga a cui non aveva quasi accennato. Una donnina, per le dimensioni, con un cuore enorme, molto generosa, e una mente brillante. Con alcune persone il legame è rimasto, siamo sempre amiche, altre se ne sono aggiunte. Ora c'è anche Facebook, quasi per obbligo, e così
tengo contatti con gente che non riesco a vedere, legata come sono.
Qualche giorno fa il blog ha raggiunto le 250mila visite. La piattaforma di Blogger te lo fa vedere. Ci sono arrivata piano piano, anche con le lunghe assenze. I post più visitati sono quelli con le foto, ma in un periodo hanno avuto molte visite anche quelli sul pozzetto sgrassatore, uno che ha nel titolo la cacca di rondini e uno su un club scambisti. A confermare che gli argomenti intriganti sono molto "materiali". Mi chiedo quanti si saranno fermati per le belle foto di cui molte sono di Mauro, mio marito, e quanti invece avranno letto i post, e quanti avranno capito cosa volevo dire. Qualcuno è entrato in sintonia, lo vedo dai commenti, quasi 3000, di cui molti sono miei, in risposta.
250000 letture sono più di quel che uno possa sperare vendendo libri, in effetti. Diviso 10 sono 25000 visite all'anno. Non è una celebrazione, solo un punto, un numero. Ciao a chi passa, felice di esserci ancora.