L'autunno mi piace. Soprattutto il periodo che le foglie diventano colorate e si sviluppano di nuovo funghi, muschi e licheni e tutte le piccole erbe. Il mio pratino in estate era secco o coperto di una tappezzante che resta verde anche nella siccità estrema. Si chiama lippia o phila, nodiflora. Ora la lippia non si vede più tanto perché in mezzo rinasce l'erba, che non so come si chiama, erba in fili, fitta e verdissima, e tantissime pratoline che fioriranno a primavera e trifogli, romici, nepitella, silene, veronica, stellarie e tutto il resto. L'autunno è stagione di vita nuova molto più dell'estate, qui da me, e vorrei si prolungasse per poterne godere. Le mie forze rinascono e il giardino è di nuovo in ordine. Tanto bello non può essere, fiori pochissimi per via dell'estate pessima, e neanche bacche, tutte bruciate e rinsecchite in estate, ma è tornato verde e pieno e l'ordine e la pulizia sono "mezza bellezza" da soli. Questi periodi di passaggio, le mezze stagioni, sono bellissimi. Per qualche giorno andando a lavorare mi veniva incontro il viale in cui fanno il mercato il sabato, in città. Sembrava proprio venire incontro, due file parallele di alberi ormai maturi, grandi, ai lati del viale, da una parte platani e dall'altra tigli, completamente gialli. Un giallo caldo e allegro che scalda il cuore. Arrivavo lì e sentivo il desiderio di passare in mezzo, e rimanere, se possibile, in mezzo a quel giallo, berlo, farmelo entrare dentro, ma naturalmente dovevo andare in pizzeria. Ogni sera pensavo: me lo devo godere, ricordare, trattenere in qualche modo, perchè fra poco finirà. Poi una notte è piovuto e le foglie sono cadute tutte insieme e addio. Così tanti altri spettacoli di questa stagione di passaggio, effimeri e per questo così piacevoli e preziosi. L'importante è farci caso, acchiapparli. Ora tutto finisce e si chiude per il gelo, ma cominciano gli ellebori e la lonicera e non ci si sente soli.
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Article 1
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