Quantcast
Channel: Iris e Libellule
Viewing all articles
Browse latest Browse all 491

Hereafter

$
0
0
Una di queste sere passate ho rivisto "Hereafter" di Clint Eastwood. Che bel nome ha quest'uomo " Clint Bosco dell'est", come mi piacerebbe chiamarmi di cognome bosco di qualcosa. Appartiene alla destra americana e ha fatto la campagna contro Barack Obama. Nonostante questo(sì, sono prevenuta) negli ultimi anni ha realizzato dei film bellissimi, mi viene in mente Mistic river, One million dollar baby e Hereafter. Questo film di cui lui è regista, senza comparire come attore, racconta di un uomo ( nel film Matt Damon)  che in seguito ad una malattia o un incidente vede i morti e può sentire cosa dicono. Suo fratello vuole sfruttare questa sua capacità, che  lui sostiene non essere un dono, ma una condanna. Nel film c'è anche una donna francese, una giornalista, che si trova in vacanza in una delle località colpite dallo tsunami del 2004 proprio mentre questo avviene. Il film comincia con questa sua storia, lei che viene travolta dall'acqua, rischia di morire e fa una di quelle esperienze premorte, in cui vede il tunnel di luce di cui molti raccontano. C'è poi una coppia di gemelli, due ragazzini di 11 o 12 anni, inglesi, figli di una donna tossicodipendente. Uno di loro, mentre torna dalla farmacia dove ha preso delle medicine per la mamma, viene aggredito da una banda di coetanei, scappa e muore travolto da un'auto.Il sopravvissuto è incapace di sopportare la mancanza del fratello, maggiore di lui solo di qualche minuto, per il legame fortissimo che esiste fra i gemelli monozigoti, e si mette alla ricerca di qualcuno che possa fargli da tramite, un sensitivo, un medium che possa farlo parlare ancora una volta con lui. In effetti i due ragazzi insieme erano una forza, riuscivano perfino a gestire la madre con tutti i suoi problemi, e ora invece lui si trova solo e viene  dato in affidamento.  Queste tre storie, raccontate in modo semplice e scarno, che mi ricorda un poco certi film di Cassavetes di tanti anni fa, pian piano si legano. E' un film molto bello, non saprei dire neanche perché.




C'è una parte in cui il "sensitivo"  ha rinunciato alla sua carriera come tale,  fa l'operaio e vuole crearsi una vita nuova. Comincia a frequentare un corso di cucina e lì conosce una ragazza, una bella ragazza, che gli piace. Una sera escono insieme e finiscono a cucinare in casa di lui. Arriva una telefonata e c'è la segreteria telefonica inserita; è suo fratello, che gli dice di aver trovato un appartamento dove lui può lavorare e ricominciare a fare le sue sedute. Lui si accorge che ha sbagliato a lasciare che la ragazza ascoltasse la telefonata. Infatti ora lei è molto curiosa, stuzzicata dall'idea di poter fare una "seduta" (nel film usano un'altra parola, ma ora non me la ricordo) e insiste parecchio, come capita a tanta gente di insistere quando c'è qualcuno che dice di essere capace di leggere le carte, o fare i tarocchi o anche leggere le linee della mano... Alla fine lui cede. Sono uno davanti all'altra e lui dice che sarà necessario un breve contatto delle mani . Lei ride, eccitata. Lui le tocca le mani e dopo un attimo dice che c'è un uomo alto, lo descrive e le chiede "E' tuo padre?" Sì, dice lei commossa. "Tuo padre dice che gli dispiace tanto." Lei turbata chiede di cosa. "Gli dispiace di quello che ti ha fatto da piccola..." Lei è sconvolta. Non ricordava più nulla di quello che accadeva quando era piccola e ora all'improvviso torna tutto presente. Gli occhi le si riempiono di lacrime e si scusa, è vero, lui gliel'aveva detto che non era una buona idea fare quella seduta, ma lei l'ha voluto in ogni modo ed ora ecco che è successo. Se ne va e quando è in fondo alle scale del palazzo crolla a piangere appoggiata alla parete. Non si vedranno mai più. Il giovane sensitivo è addolorato, parlare con i morti è davvero una condanna, invece di unirlo agli altri lo separa. Poi però il film procede su altre strade, e la fine è positiva. Forse invita semplicemente ad osservare che ..."ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia".




L'esperienza descritta  è ciò che succede quando si va alla ricerca di sé. Non è uno scherzo e non è un gioco, quando si comincia si deve essere consapevoli che non si troveranno solo cose piacevoli e le altre bisognerà essere in grado di mandarle giù, fanno parte di noi anche quelle. Qualche volta, disgustati da ciò che si scopre, si avrà la tentazione di abbandonare la ricerca e si abbandonerà davvero. Per poi forse tornare a cercare dopo qualche tempo, quando saremo riusciti ad integrare le cattive notizie. Qualche volta ci si accorgerà che siamo molto affezionati alle cattive abitudini, ai cattivi pensieri, che non si riesce a lasciarli andare e a cambiare. Che non si riesce e non si vuole diventare o "compiere" la persona migliore che è dentro di noi. Inoltre più è severo il giudice interiore più si rivela difficile accettare per intero se stessi.

Mia figlia mi raccontava di un'amica che ha studiato counseling. Ha chiesto ad alcune persone che conosce se volevano prestarsi a farle fare pratica, fare dei disegni e permetterle di analizzarli. Qualcuno, eccitato, ha subito aderito. Per rimanere poi quasi offeso dal risultato. Una ragazza ha preso il foglio scritto diligentemente e l'ha piegato e conservato senza leggerlo. Ragazza intelligente, si è sottratta per il momento alla delusione e al confronto, ma non lo ha rifiutato. Un'altra invece, dopo aver letto la breve relazione scritta, irritata, lì per lì non ha reagito, ma nei giorni successivi ha colto un pretesto per litigare con la giovane "counselor". Gliel'ha fatta pagare. Mentre mi raccontava queste cose mi è venuto da sorridere,  mi è tornato in mente questo pezzo di Hereafter e gliel'ho detto.

.
A volte, senza che le cerchiamo o desideriamo, alcune informazioni si fanno presenti alla nostra coscienza nello specchio che gli altri ci offrono oppure nei sogni.  Ricordo che un'amica, moltissimi anni fa, mi raccontò un sogno che l'aveva tanto turbata, in cui c'era un elefante che con la proboscide giocava con lei, era un sogno erotico, che la inquietava. Alla fine del sogno la testa dell'elefante diventava la testa del padre e lei si svegliò in preda all'angoscia. I sogni parlano una lingua ancestrale, antichissima, che qualche volta spaventa e qualche volta incanta. Il professore che mi ha aiutato diceva che sono più veri della realtà. Tempo fa io ho sognato un serpente, vecchio, talmente vecchio che la sua pelle era tutta composta di scaglie ispessite come le unghie di certi vecchi umani, e sul dorso formava una treccia. Il serpente strisciava rapido senza curarsi di me, come avesse delle cose importanti di cui occuparsi. Ho chiesto a mia figlia che poteva significare. "E' un sogno che può capitare alla tua età -mi ha detto- Jung diceva che è un segno dell'individuazione. "
"E che roba è l'individuazione?" " Simboli, mamma, cose che non si spiegano del tutto con le parole. Parla col tuo serpente."





Viewing all articles
Browse latest Browse all 491

Trending Articles