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Channel: Iris e Libellule
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Il Parassita 7

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Di lei mi posso fidare, Cristina." disse Paolo alla sua caposala."Posso assegnarle alcune incombenze?"
Tutto quello che vuole, dottore.” disse Cristina che cominciava a commuoversi anche lei.
Su, su, mia cara, ho bisogno di lei, ora. Sara! Sara !” chiamò Paolo ad alta voce. Subito arrivarono Sara, Gaia e Nanni.
Che mi dicevate del cane?...”
Se non è troppo disturbo bisognerebbe telefonare ai miei – disse Sara- perché vadano a casa a dar da mangiare a Rambo ( Rambo era il cane) e alle galline... Rambo da solo ci sta malvolentieri.. e siamo usciti di corsa ... potrebbe dire alla mamma che stiamo bene? ” Erano stati ritirati tutti i telefonini.
Certo, prendo appunti.” Disse Cristina. Giulia le passò un foglio e una penna. Si accordarono e Cristina chiese se c'era altro. 
Sì, Cristina. Cibo, siamo senza mangiare da parecchie ore, ormai. Strano che non abbiamo fame! Avete fame voialtri? “
Tutti dissero che cominciavano solo ora ad avvertire un certo appetito.
Insomma Cristina, se non ci considerate appestati in punto di morte, ma gente che deve essere normalmente nutrita ci fa piacere.. e soprattutto niente panini! ”
“Ma che dice dottore!” -disse Cristina tirando su col naso - “Vado subito nelle cucine a fargli un risciacquone!”


Alan e Louis osservavano la scena irritati. Alan disse “ Non c'è verso di concludere qualcosa, siamo proprio in Italia...”
Voleva lasciarli senza mangiare?”disse Giulia gelida.
Alan la ignorò. Se siete comodi facciamo il punto della situazione, o qualcuno deve fare pipì?”
Si guardò intorno: “Bene, riassumiamo.
A) nella notte fra il 20 e il 21 dicembre è caduta dal cielo una pioggia di particelle luminose
B) alcuni individui, pochi per fortuna, ci sono venuti a contatto: Gaia, la bambina qui presente, una vecchia cinese di età indefinibile, un'altra anziana donna, questa qui italiana, che ha chiamato soccorso, sentendosi male, ma non sappiamo se il suo malessere sia stato causato dalla polvere o se già lei si trovasse in difficoltà, fatto sta che quando sono arrivati i soccorritori la donna era coperta di una corazza dura e calda, come uno strato di terra rappresa, che le permetteva di respirare. Abbiamo delle foto fatte da quel ragazzo laggiù, tale Marco... Cecchini,- lesse da un foglio- fatele vedere al dottor Giusti e al dottor Benci, prego.”
Giulia girò verso di loro lo schermo del computer. Le foto erano impressionanti. 
C) Caricata in ambulanza la corazza si è riformata sulla barella, si è modificata e poi è esplosa, o qualcosa del genere. Giornata di esplosioni di polvere, questa, mi pare. A quel punto supponiamo che la signora fosse morta. Il cadavere però è scomparso, lasciando solo una traccia di cenere. Analizzata in effetti è ...cenere. Come risulta dalle analisi.
D)Questa mattina, alcune ore fa, i genitori di Gaia l'hanno portata qua in ospedale, per far vedere al suo pediatra, (indicò il dottor Giusti) la luminosità della pelle e la bambina ha modificato la superficie del suo corpo, anche degli abiti, se non sbaglio, o così sembrava... pungeva? E l'infermiera è rimasta ferita superficialmente...”
Paolo chiamò Marina. Lei arrivò con un'aria mortificata, priva della baldanza arrogante di qualche ora prima. Raccontò cosa era successo, anche riguardo alla difficoltà di effettuare il prelievo di sangue. 
“E' successo anche a me!” Confermò Marchino.
Alan prese appunti e consultò l'elenco. 
“In seguito abbiamo avuto lo show di figure di polvere fra tutti voi. Vi siete divertiti, là dentro? Ne sono contento. Poi è morta la vecchia cinese. Dimenticavo che la bambina pare parlasse cinese...Roba da matti, se qualcuno ci trova un senso lo pago.”
Paolo disse: “Dimentica l'autopsia. E' evidente che questa forma di vita è entrata in profondità nel corpo della signora Huang, fino a riparare il suo cuore, prima dell'infarto, poi c'è stato quel terribile spavento e lei è morta nonostante le riparazioni, che erano appena iniziate... Abbiamo trovato filamenti luminosi negli organi interni, come l'inizio di una mutazione.” Tutti intorno rabbrividirono. Paolo continuò.
Nel frattempo se non sbaglio sono arrivati i risultati dell'analisi del sangue, perché vedo laggiù il mio caro amico dottor Di Segni... Supponiamo che si tratti davvero di una forma di vita sconosciuta, un parassita che vuol far sopravvivere l'ospite … forse dovremmo davvero aspettare degli sviluppi...”
Louis disse : “Aspettare gli sviluppi non dipende da noi, dottore. Se fosse dipeso da noi avremmo già in mano i piani per l'eliminazione totale. Il dottor Smith sta studiando il modo più efficace, trattandosi di una polvere viva e in qualche modo intelligente, di pianificare la distruzione evitando di diffonderla, altrimenti il nostro sacrificio sarebbe inutile...”
Giulia tradusse, ma si interruppe e disse “ Nostro? “
Certamente signorina. Come quando si affronta un cancro, bisogna essere certi di aver sterminato fino all'ultima cellula. Di solito si elimina molta roba sana.”
Giulia sbiancò. Tutti quelli che erano chiusi nella stanze isolate si guardarono; Marina piangeva a dirotto, e, insieme a Paolo e al medico del pronto soccorso, erano i soli a non mostrare traccia del contagio; gli altri erano molto sereni, non rassegnati, ma sereni.
Paolo disse : “Credo che questo parassita abbia un'azione sul sistema nervoso, troppa calma, qua dentro. Anche io ne ho avvertito gli...ehm...effetti. Perfino mia moglie sembra un'altra persona! Ora che mi ricordo, anni fa, in occasione di una guerra, gli americani avevano creato in laboratorio una polvere intelligente, dotata di microsensori, che cadeva dagli aerei sui paesi e rimandava moltissime informazioni...“
Sì, ci abbiamo avuto a che fare.” Disse Louis. “Ma non è il nostro caso. Siamo in contatto con un laboratorio statunitense, l'hanno esaminata, questa polvere è una cosa molto più raffinata, un organismo che prende vita e si risveglia a contatto con un altro essere vivente... come una spora, direi.
Guardate, pare sia arrivata la vostra cena...mangiate in pace, spero ci sia qualcosa anche per noi, le nostre razioni speciali sterilizzate non sono più necessarie, ormai siamo tutti nella stessa barca. Sinceramente poi, hanno un sapore schifoso.” 
Alan alzò gli occhi dal computer e disse : “ ...e dottore, quanto alle decisioni, aspettiamo solo il via libera degli altri governi, poi, purtroppo...” Il resto si capiva anche troppo bene.
Era già tardo pomeriggio ed erano tutti stanchissimi. Cristina si occupò di introdurre il carrello del cibo e si fermò a parlare con Paolo.
Che succede, Cristina?”
La caposala aveva recuperato il suo sangue freddo. “Oh beh, dottore, malattie infettive è stata isolata del tutto, adesso. Sì, capisco che non dovevano far entrare sua moglie e sua figlia, ma ormai è andata così... la notizia ufficiale è che c'è stato un guasto tecnico e che lei, dottore, è rimasto chiuso qua dentro con alcuni pazienti... Non so chi ci abbia creduto veramente, e qualcuno deve aver diffuso le notizie reali col cellulare...- indicò con gli occhi Marina- prima che glielo ritirassero. Diciamo che in paese c'è un po' di confusione e si fanno molte ipotesi...per ora non ci sono giornalisti e ficcanaso. Da quello che so, ma ora glielo dirà il dottor Di Segni, credo la polvere si diffonda, ma non su tutti.. sembra ci sia un qualche criterio di selezione dei contagiati, per ora incomprensibile. Mi dispiace tanto, dottore, che ci sia capitato in mezzo lei, era già così stanco per il lavoro della notte scorsa...”
Questo è sacrosanto, Cristina, credo proprio che appena mangiato mi sdraierò ... le raccomando di tenere gli occhi aperti, e, se lei va a casa, di attivare qualcun altro sveglio, del nostro reparto.” Credo che stanotte mi trattengano qui. Credo anche che vogliano usare persone che conoscano già la situazione, per non diffondere ancora di più le notizie e l'eventuale paura...non tanto eventuale. Lei che pensa, dottore?”
Non ho ancora avuto un attimo per riflettere con calma... però ci guardi, stiamo tutti bene, e questo non può essere un cattivo segno; certo la situazione potrebbe precipitare, non ci rimane che stare a vedere... ora vado a mangiare qualcosa, mi promette di tenere gli occhi aperti e raccontarmi le novità, domani?” Se ci sarà un domani, pensò Paolo.
Conti su di me. Buonanotte.”
Guido Di Segni finora aveva parlato con Alan e Louis, con la traduzione di Giulia.
Allora, Paolo?”
Siamo qua, chiusi come appestati. Che mi dici?” 
Ti dico che questa cosa si diffonde ma senza aggressività, cioè credo che anche se vi lasciassimo uscire non si sposterebbe da voi se non con un contatto fisico, delle mani, della pelle. E anche in quel caso non tutti la prendono. Come te.- Paolo annuì- Respirarla non causa necessariamente il contagio, se di contagio si tratta. Infatti Marco l'ha presa, ma il dottor Benci del pronto soccorso, che era con lui, e ora è lì con voi, lui non ce l'ha. Per ora. E' chiaro che vi dobbiamo osservare, e tu hai un ruolo importante, con l'altro medico e l'infermiera. Per quel che riguarda il sangue, non so dirti perché, ma il sangue prelevato ai contagiati è perlaceo, come se la luminosità vi si fosse diffusa.Ma non ci sono corpuscoli nuovi ...ci stiamo studiando. Questi due -indicò Alan e Luois- ci hanno messo in contatto con dei laboratori di cui ignoravo l'esistenza... ti dico la verità, se non fosse una cosa ignota e quindi potenzialmente pericolosa, sarebbe veramente interessante lavorarci. Interessante, perfino eccitante. Sai come la penso. Mi dispiace da morire di non essere stato presente all'autopsia, potevate chiamarmi!”
Ma Guido, non mi è passato per la testa! Tutto si sta svolgendo così rapidamente!”
Se lo dici te. Ora torno di sotto, nella Tana, per analizzare i reperti dell'autopsia col dottor Smith, ti saluto, riposati, ci servi sveglio, domani, te e il dottor Benci, e al massimo delle vostre facoltà.” Paolo lo salutò con un cenno della mano. Mangiarono, si lavarono nei bagni dell'ospedale e sistemarono i letti per la notte. Non c'era televisione ed erano tutti molto stanchi, ma anche eccitati per le novità e chiacchierarono a lungo. C'erano abbastanza letti per tutti e Paolo e Gigliola poterono prendere una stanza per sé. Paolo era più stanco di tutti, non sapeva nemmeno dire da quante ore non dormiva. Chiuse la porta e si sdraiò sul letto, ma le cose accadute gli tornavano in mente e gli impedivano di rilassarsi. Secondo l'idea che gli frullava in testa, da un momento all'altro, se si trattava di un parassita, avrebbe dovuto esserci una crisi, di che genere non sapeva, ma la malattia doveva manifestarsi prima o poi con violenza. Come fa la malaria, per esempio. Gigliola si stava ancora occupando, insieme a Marina, di ritirare i piatti nel carrello e di rassicurare gli altri. Paolo pensava che se non ci fossero state con lui Gigliola e Giulia forse non gli sarebbe importato di esser lì. Si sentiva stanco e confuso, troppe emozioni assorbite in poche ore. Doveva dormire.
In quella situazione di fine del mondo, almeno per loro, gli tornò in mente la profezia Maya. Era oggi il giorno della fine annunciata, eppure il sole era tramontato e non era finito niente, il mondo era ancora lì. Ma si sorprese a pensare che forse era il Parassita, la fine di tutto. La fine del mondo come l'avevano pensato fino ad ora e forse davvero la fine della razza umana. In ogni modo, se i due agenti avevano ragione, lui stesso sarebbe morto nella notte o al più tardi domattina. Molte cose si ridimensionavano, in quest'ottica. Invece di avere paura, al pensiero di una fine imminente provò un senso di leggerezza e abbandono e finalmente si rilassò e si addormentò profondamente. 

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