Ieri prima di entrare in pizzeria mi sono fermata dalla mia suocera per lasciare delle cose per una delle mie figliole, che praticamente ormai abitano lì. Un uomo mi ha fermato, aveva un accento straniero e la faccia di un disperato . Mi ha mostrato un foglio con scritti i nomi di due o tre medicinali, ho fatto in tempo a leggere Lisomucil, mi ha chiesto se parlavo italiano e se lo aiutavo . Non posso fermarmi , ho detto, sono in orario di lavoro. Confusamente ha detto che dormiva alla stazione e doveva procurarsi le medicine per il suo bambino, fra poco la farmacia avrebbe chiuso e non aveva soldi, potevo aiutarlo?
D'impulso ho aperto il borsello, sapevo di avere 20 euro interi per il pieno di gas, la macchina era in rosso . Ho tirato fuori gli spiccioli, non sapevo quanto avevo , tante monetine, forse anche una o due da un euro, ma 20 euro non glieli potevo dare . Glieli ho messi in mano mentre camminavo verso il portone del palazzo. L'uomo mi ha aggredito, cosa faccio con questo, non è un aiuto, non compro neanche il pane ! Mi sono sentita una merda e insieme infuriata . Non posso darle altro, ho detto. Quello si è arrabbiato forte. Ho detto che il resto gliel'avrebbe dato qualcun altro e sono entrata nel portone. La cosa mi ha disturbato parecchio. Non credo che ci fosse un bambino malato . Il Lisomucil è un mucolitico, avrei potuto dargli un mucolitico che avevo in casa ... Il cervello ha cominciato a macinare pensieri sconnessi , sulla base del senso di colpa su cui queste persone fanno perno . In generale quando mi chiedono qualcosa, o vedo che c'è una necessità, intervengo da sola, mi è capitato, pur col mio magro stipendio, di dare dei soldi a gente che aveva bisogno, anche cifre di qualche importanza, l'ho fatto e non ci ho pensato più. Sono dell'idea che a volte sia, come dire, Dio in persona a presentarsi dietro le spoglie dello straniero.E una volta che i soldi li hai dati, non ha senso chiedersi che uso ne farà chi la ha ricevuti, a volte i soldi fanno complicati giri che hanno poi conclusioni inattese, impreviste e provvidenziali.
Vivo in campagna in un paesino piccolo piccolo, non ci sono mendicanti , quando vado in città resto sempre impressionata dalle folle di nullafacenti che stazionano nelle piazze, gente senza storia, quasi senza nome, come animali bradi in luoghi che non sopportano, che non sono fatti per questa umanità persa o che sembra tale. Questa gente può essere guardata con una visione distaccata , fenomenologica, che non si fa toccare . Oppure l'occhio può essere partecipe e cercare di conoscere , e per conoscere non si può fare a meno di farsi contaminare da quell'altro che osservi. Un pò la trasposizione nelle scienze umane del principio di indeterminazione di Heisemberg, per cui è impossibile osservare un oggetto senza modificarlo , o senza che lui modifichi te . Sono attaccata alla mia piccola vita e resto minimamente in equilibrio, minimamente , perché conservo la mia piccola vita abbastanza stabile, e questo mi da sicurezza. Quando vedo tutta questa umanità che sopravvive con espedienti e mendicando mi sento male. So cosa significa essere senza lavoro e aver paura del giorno che viene.Comunque l'uomo di ieri, con al sua violenza verbale mi ha fatto arrabbiare, mi ha anche turbato, ma di più mi ha fatto arrabbiare . Sono andata lavorare che non ero pentita di non avergli dato i 20 euro . Mi sono chiesta se, alla veneranda età di 57 anni , sono diventata finalmente adulta o solo stronza.
D'impulso ho aperto il borsello, sapevo di avere 20 euro interi per il pieno di gas, la macchina era in rosso . Ho tirato fuori gli spiccioli, non sapevo quanto avevo , tante monetine, forse anche una o due da un euro, ma 20 euro non glieli potevo dare . Glieli ho messi in mano mentre camminavo verso il portone del palazzo. L'uomo mi ha aggredito, cosa faccio con questo, non è un aiuto, non compro neanche il pane ! Mi sono sentita una merda e insieme infuriata . Non posso darle altro, ho detto. Quello si è arrabbiato forte. Ho detto che il resto gliel'avrebbe dato qualcun altro e sono entrata nel portone. La cosa mi ha disturbato parecchio. Non credo che ci fosse un bambino malato . Il Lisomucil è un mucolitico, avrei potuto dargli un mucolitico che avevo in casa ... Il cervello ha cominciato a macinare pensieri sconnessi , sulla base del senso di colpa su cui queste persone fanno perno . In generale quando mi chiedono qualcosa, o vedo che c'è una necessità, intervengo da sola, mi è capitato, pur col mio magro stipendio, di dare dei soldi a gente che aveva bisogno, anche cifre di qualche importanza, l'ho fatto e non ci ho pensato più. Sono dell'idea che a volte sia, come dire, Dio in persona a presentarsi dietro le spoglie dello straniero.E una volta che i soldi li hai dati, non ha senso chiedersi che uso ne farà chi la ha ricevuti, a volte i soldi fanno complicati giri che hanno poi conclusioni inattese, impreviste e provvidenziali.
Vivo in campagna in un paesino piccolo piccolo, non ci sono mendicanti , quando vado in città resto sempre impressionata dalle folle di nullafacenti che stazionano nelle piazze, gente senza storia, quasi senza nome, come animali bradi in luoghi che non sopportano, che non sono fatti per questa umanità persa o che sembra tale. Questa gente può essere guardata con una visione distaccata , fenomenologica, che non si fa toccare . Oppure l'occhio può essere partecipe e cercare di conoscere , e per conoscere non si può fare a meno di farsi contaminare da quell'altro che osservi. Un pò la trasposizione nelle scienze umane del principio di indeterminazione di Heisemberg, per cui è impossibile osservare un oggetto senza modificarlo , o senza che lui modifichi te . Sono attaccata alla mia piccola vita e resto minimamente in equilibrio, minimamente , perché conservo la mia piccola vita abbastanza stabile, e questo mi da sicurezza. Quando vedo tutta questa umanità che sopravvive con espedienti e mendicando mi sento male. So cosa significa essere senza lavoro e aver paura del giorno che viene.Comunque l'uomo di ieri, con al sua violenza verbale mi ha fatto arrabbiare, mi ha anche turbato, ma di più mi ha fatto arrabbiare . Sono andata lavorare che non ero pentita di non avergli dato i 20 euro . Mi sono chiesta se, alla veneranda età di 57 anni , sono diventata finalmente adulta o solo stronza.