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Channel: Iris e Libellule
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SYM 36

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Daniela vagò per la campagna senza sapere bene dove si trovasse fino a quando fece buio; poi, non sapendo dove altro andare, tornò a casa in auto. Lì intanto sua figlia aveva cercato le sue medicine: forse ne aveva ancora, di quelle che le aveva dato l'omeopata. Di solito le teneva in un cassetto del suo comodino. La ragazzina frugò, nella speranza di riconoscere i flaconcini dei farmaci: poteva significare che la mamma cercava ancora di curarsi, che riconosceva di avere un problema. Invece, nel cassetto, nascosta sotto molta altra roba, trovò una scatolina metallica. La aprì pensando di trovarci le medicine, ma dentro c'erano dei piccoli oggetti che non aveva mai visto. Andò da suo padre: “Babbo, guarda cos'ha la mamma nel cassetto.. che roba è?”
Il padre, preoccupato, disse che non doveva cercare nella sua roba, se ne sarebbe accorta al ritorno! Era talmente sospettosa! Ma poi, presa in mano la scatola, sbiancò. “Che se ne fa di questa roba?”
Perché babbo, cosa sono?”
Proiettili, sono proiettili. Deve avere un'arma. Oh Madonnina.” 
Per lo sbalordimento cadde a sedere su una sedia. Tutti e due pensarono a lungo a come comportarsi. Affrontarla? Chiederle che se ne faceva di quelle pallottole, dove le aveva prese? La ragazzina cercò su Internet e vide che si trattava di proiettili di un certo tipo di pistola. Se aveva un'arma poteva usarla, forse a quell'ora si era già uccisa.. o voleva usarla contro di loro? 
C'erano stati diversi casi ultimamente in cui una persona uccideva i componenti della propria famiglia e poi se stessa... Mentre parlavano Daniela arrivò e salì le scale. Aveva un aspetto orribile, era sconvolta. 
I due erano troppo impauriti, non le chiesero niente, lei disse che era stanca e si buttò in poltrona, la ragazzina e il padre prepararono qualcosa per la cena, ma avevano tutti e due lo stomaco chiuso. Mangiarono terrorizzati, in un silenzio innaturale, poi Daniela andò a dormire in una stanza di sgombro, come faceva negli ultimi giorni. Molto prima dell'alba si alzò, si vestì e se ne andò alla stazione dei Carabinieri della Chianella.



Era mattina presto e un giovane appuntato ancora mezzo addormentato  chiese alla donna che le serviva, e intanto la guardava: era ridotta male, magra, occhi molto arrossati, la pelle esangue, spettinata, sembrava non dormisse da molto tempo. 
“Sono venuta a costituirmi.” disse la donna.
Il ragazzo, subito più attento, chiese che aveva fatto. 

“Sono la persona che ieri ha ucciso la signora Giusti. ”
Ha ucciso la signora Giusti? Ieri? E dove, signora?”
Qui, qui...-ora era agitata- Alla Chianella. Ho ucciso la moglie del dottor Giusti, una dei Primi, di pomeriggio, davanti a casa sua..”
Primi?- disse il ragazzo, senza capire- Aspetti qui, vado a chiamare il maresciallo.”
Daniela aspettò in piedi, ma era talmente stanca che rischiava di cadere. Aveva passato la notte in un dormiveglia pieno di incubi. I suoi, il giorno prima, al rientro, l'avevano guardata con paura, come se sapessero cosa aveva fatto. La cena si era svolta nel più totale silenzio. Prima dell'alba si era vestita ed era venuta dai carabinieri, senza lasciar detto né scritto niente.
Arrivò il maresciallo, gentile, e le disse: “Si accomodi di qua- facendola entrare in una stanza- si sieda, prego, diceva che ha ucciso la signora Giusti. E quando sarebbe successo, come? Sia gentile, mi racconti tutto dall'inizio. A cominciare da lei. Come si chiama lei?”
Daniela raccontò nei dettagli, fino dalle prime visite alla Chianella, senza citare il ragioniere, lui doveva tenerlo fuori.
Dunque lei voleva eliminare Giulia Giusti, non la signora Gigliola, la conosco la signora Gigliola, per il doposcuola, ci va anche la mia bambina, lo sa? -disse il maresciallo con un sorriso- Una donna generosa...”
Daniela si mise a piangere. 

Su, su, signora, non pianga.. mi dica invece dov'è l'arma."
Non so...devo averla buttata via dopo aver sparato...”
Dunque l'arma non c'è... mi aspetta un po' qui? Le faccio portare qualcosa di caldo.”
No no, non c'è bisogno...”
Sì che c'è bisogno, si vede che c'è bisogno.” Disse il maresciallo, che aveva il SYM, ma lo dissimulava molto bene, e da quando ce l'aveva provava molta più pietà che irritazione nei confronti delle persone con cui aveva a che fare. Questa qui, poi, sembrava più una povera squilibrata che altro. Uscì dalla stanza, disse all'appuntato di andare a prendere un tè al bar per la signora e telefonò in ospedale. In portineria c'era una ragazza che era stata ripresa una volta per aver dato notizie sui pazienti, anche banali, senza autorizzazione. Quando il maresciallo chiese se c'era ricoverata la signora Giusti, la moglie del pediatra, lei disse secca che non poteva dare certe informazioni. 
“Su, via, mi conosce, sono il maresciallo Corsi..”
Per me può essere anche San Giuseppe, lo sa bene che non posso, per la legge sulla privacy, e poi magari mi trovo nei guai proprio con lei, che mi tende una trappola per vedere se mi comporto correttamente...non se ne parla, se vuole avere informazioni viene con un documento. La procedura la conosce meglio di me.”
Il maresciallo alzò gli occhi al cielo e disse: “Allora mi passi il dottor Giusti..” 
“Oggi non lavora.”
Ho capito."
 Il maresciallo chiuse la comunicazione un po' arrabbiato. Aveva il cellulare di Gigliola e chiamò lei. Rispose un'altra voce, sua figlia.
Oh, Giulia, volevo parlare con la sua mamma..sono il maresciallo Corsi della stazione dei carabinieri, il babbo della Laura.”
Ah! Sì, mi dica.” Giulia coprì il telefonino e disse ad Alan, accanto a lei. “C'è il maresciallo dei carabinieri..”
Ho qui una donna, che mi pare in stato confusionale, che dice... mi scusi se la allarmo.. è anche una cosa di cattivo gusto.. dice che ha ucciso la sua mamma, ieri pomeriggio. Mi rendo conto che è una cosa stramba, ho chiamato l'ospedale per accertarmi che non fosse ricoverata, ma al telefono stamani c'è quella ragazza fiscale terribile, che non mi vuol dir niente..”
Glielo dico io, maresciallo, la mamma è davvero ricoverata da ieri pomeriggio, purtroppo. Si è sentita male verso le due e mezzo, aveva già dei dolori dalla notte, ma aveva preso un antidolorifico e era stata meglio. E' caduta sulla porta di casa e abbiamo chiamato l'ambulanza, è venuto subito il babbo che stava uscendo dal lavoro, col dottor Di Segni, nostro carissimo amico. Aveva un'appendicite che è andata in peritonite..”
Ma... col SYM? Col SYM non succedono certe cose. ”
E' vero, di solito non succedono, ma siamo ancora in una fase iniziale e non si sa bene.. forse il babbo che è medico potrebbe dirle qualcosa di più. Ora pover'uomo è sotto choc, ci è rimasto malissimo, si può immaginare; insomma, è andata così e siamo tutti affranti, perché la mamma è in rianimazione, in coma farmacologico, e non sappiamo se si riprenderà.”
Ma guarda che strana coincidenza. Questa donna ha detto di esser stata lì dall'alba, davanti a casa vostra, mi ha dato degli orari precisi, solo che non c'è l'arma, l'arma dice di averla lasciata lì da voi... e voi non l'avete trovata, vero?”
No, ovviamente. Se avessimo trovato un'arma saremmo venuti in caserma.”
Certo, sì, ma lo stesso qualcosa non mi torna...- il maresciallo si grattava la testa- .. intanto le faccio i miei auguri per la signora Gigliola, più tardi passo con mia figlia a vedere come va. Le vogliamo molto bene, ma questo lei lo sa.”
Giulia riferì ad Alan quello che non aveva capito da solo. Si guardarono e Alan fece una telefonata, poi uscì di casa.
Il maresciallo Corsi restò seduto a pensare qualche minuto. Doveva essere andata così: questa donna aveva sviluppato un'ossessione, era evidente. Bisognava fare una ricerca, vedere se era seguita dai servizi, ma gli sembrava improbabile, c'era un mucchio di gente che stava male ma non ricorreva ad aiuti, forse si poteva cercare fra i medici alternativi, gli omeopati, i pranoterapeuti, i naturisti, perfino gli stregoni di campagna... praticamente una giungla. Avrebbe incaricato l'appuntato, l'avrebbe fatto un po' galoppare. Era stata dall'alba in piedi davanti alla casa dei Giusti, in stato confusionale, ad aspettare. Sì, ma cosa, se non era armata? Forse era convinta di avercela, un'arma. La testa fa strani scherzi. Aveva visto la signora sentirsi male e arrivare l'ambulanza e si era convinta di esser stata lei responsabile... un'ipotesi stiracchiata, ma dipendeva da quanto fosse disturbata quella donna.. Daniela... Santillo, aveva detto. Comunque: c'era una persona che si costituiva come omicida, ma non era morto nessuno. E non c'era l'arma. Il maresciallo si alzò e rientrò nella stanza. Sorrise alla donna. “Dunque signora: effettivamente abbiamo la signora Giusti ricoverata, ma non è stata ferita. Appendicite degenerata in peritonite, questa la diagnosi, è molto grave, ma viva, per ora. Non c'è neanche la pistola, lei dice che aveva una pistola, ma l'ha lasciata lì. Loro, i Giusti, non hanno trovato nessuna pistola. Vuole che controlliamo fra gli alberi dove dice di essersi nascosta?” 
Il maresciallo era stranamente gentile e a Daniela sembrava di essere in un sogno.
No, gliel'ho detto! L'ho gettata a terra davanti a casa loro, a pochi passi dalla porta..”
Signora, capisce che, senza arma e senza cadavere, mi resta difficile crederle. Non vuol provare a ricordare meglio?” 
Le espose la sua versione dei fatti e le chiese se prendeva psicofarmaci. “No! Mai presi in vita mia!” rispose lei risentita.
 “Ci avrei scommesso” -pensò il maresciallo- “E neanche sostanze stupefacenti?“
Ci mancherebbe altro!” gridò lei.
In quel momento bussò alla porta l'appuntato, con la tazza del tè in mano. ”C'è un signore qua fuori.. è urgente, maresciallo.”
L'uomo si presentò e mostrò le sue credenziali, era del ministero dell'interno, disse al maresciallo che doveva prendere in consegna la signora Santillo e che lui poteva chiedere conferma ad un certo ufficio. Il maresciallo telefonò, ebbe conferma e in dieci minuti Daniela uscì, sbalordita, dalla caserma, salì in auto e raggiunse un'entrata secondaria dell'ospedale. Seguì l'uomo lungo una serie di corridoi e fu introdotta in una stanza con una luce centrale al neon, un tavolo e una sedia. L'uomo la invitò a sedersi. Intanto il maresciallo Corsi, in caserma, beveva il tè che aveva chiesto per Daniela e mentalmente rifaceva il quadro della situazione: la donna non era una paranoica come gli era sembrato all'inizio. Cioè: lo era, ma non aveva mentito, aveva veramente tentato di uccidere Giulia, solo che aveva ferito molto gravemente Gigliola, che si era messa davanti alla figlia e le aveva salvato la vita. Ma non si doveva diffondere la notizia. Doveva risultare l'altra versione dei fatti... chi era dietro tutto questo non doveva pensare ad un successo. Ora gli era tutto chiaro, anche in rete SYM arrivavano conferme, tutti gli HSS+ della Chianella erano informati e avrebbero conservato il segreto fino a quando sarebbe stato necessario. 
Alla Chianella non succedeva mai niente, con questo benedetto SYM la situazione si era calmata molto, quasi più niente ubriachi o tossici e molti meno incidenti d'auto, ma poi c'era stato l'interrogatorio del direttore dell'ospedale, il Benedetti, che era stato degno di un libro giallo...il maresciallo Corsi si era molto divertito. E ora questo tentato omicidio... chissà se la signora Gigliola sarebbe sopravvissuta? Si chiese con dolore il maresciallo. In ogni modo si disse che in questo caso poteva lo stesso incaricare l'appuntato di fare una piccola ricerca fra i terapeuti alternativi...

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