Quantcast
Channel: Iris e Libellule
Viewing all articles
Browse latest Browse all 491

SYM 13

$
0
0
  Troverete in questo capitolo e nel successivo dei termini dialettali: d'altra parte i fatti si svolgono nel mezzo della Val di Chiana.

Aprile 2013: IL SINDACO 

Dopo un paio di mesi i bambini del doposcuola avevano migliorato tutti la resa scolastica, e si vide dai pagellini. “Evviva!- disse Gigliola -Ci pareva di non far niente, quasi quasi fare solo merenda e invece questo doposcuola serve a qualcosa! Anche se qualche volta io davvero preparo solo la merenda.”
Una mattina le telefonò il sindaco della Chianella, che era una donna. “Oh, sindaco! Ha bisogno di mio marito? Sa che lo trova più facilmente in ospedale..”
Veramente volevo parlare con lei.”
“Con me? E di che cosa?” fece Gigliola stupita.

Mi è giunta voce che in casa sua si tiene un doposcuola..”

Sì...o forse no, perché non è proprio un doposcuola, lo è nel senso che vengono una quindicina di ragazzini del paese dopo la scuola, fanno i compiti e la merenda con me...ma i genitori sono tutti al corrente!”
Non ne dubito, ma non si è chiesta se è opportuno?”
Opportuno? E perché mai me lo dovevo chiedere?”
Sa, vista dal di fuori fa pensare a una scuola SYM..”
Scuola SYM? E come sarebbe, mi scusi, una scuola SYM? Una scuola dove si insegna cosa, riguardo al SYM?”
Non so, me lo dica lei...”
Gigliola si arrabbiò subito moltissimo.
Sta a vedere che una signora di una certa età, moglie di un medico noto e rispettato, che in questa fase della propria vita non lavora, la signora intendo, che poi sarei io, non può accogliere in casa propria dei bambini del paese per fare i compiti tutti insieme e offrire loro la merenda?.. Per anni ci sono stati gli oratori e le dame di San Vincenzo e nessuno gli ha rotto le scatole, e dire che spesso c'erano cose equivoche, e ora qui non c'è niente di equivoco, nessun significato o scopo recondito e chiunque può vedere. Mi consideri una specie di dama di San Vincenzo, anche se l'accostamento mi irrita, se preferisce.”
Ma le dame di San Vincenzo non avevano il contagio...” Disse il sindaco.
Ma quale contagio! -inveì Gigliola- Non sono mica malata! E neanche contagiosa! La metà dei bambini che vengono qui non ha il contagio, come lo chiama lei! E neanche uno è stato contagiato qui! Lo saprà anche lei che questo contagio non funziona con tutti! Ma di che sta parlando! Non commetto mica reati, a meno che mi accusi di qualcosa di più torbido e grave, e guardi che non glielo permetto”

Il suo SYM dentro di lei cercava di calmarla.
Allora non troverà niente di male se uno di questi pomeriggi faccio un salto per fare merenda anch'io..”disse il sindaco, melliflua.
Venga quando le pare.” disse Gigliola e chiuse la comunicazione.

La sera Paolo e Giulia le dissero che era stata poco diplomatica e per niente invisibile. Con i politici si doveva stare molto attenti! Doveva sforzarsi di essere gentile quando il sindaco sarebbe venuta a controllare. 
Controllo, mamma, di questo si tratta-disse Giulia- il sindaco vuole controllare, e questa volta ricordati: invisibile. Sei una signora di una certa età che offre la merenda ai bambini.Stop.”
Gigliola arricciò il naso, stizzita. 
Il giorno dopo quando i bambini erano già arrivati si sentì il rumore di un'auto. Era la vecchia station wagon del sindaco, da cui scese lei e anche Chiara, la sua bambina. Era molto evidente che la bambina aveva il SYM, ma il sindaco non era contagiato. Gli altri fecero festa a Chiara e subito la portarono in salotto per farle vedere quello che facevano lì. Il sindaco era una donna sui quarant'anni, tinta di biondo e vestita attillata, calze a rete e gonna corta, un tipo aggressivo. Gigliola rivide se stessa anni prima e provò una vaga simpatia. Le diede la mano. 
Ecco la mia scuola SYM -disse, calma- Le pare pericolosa?”
No, ma sa, non si può mai dire a una prima occhiata..”
Comunque è stata gentile a venire senza le forze dell'ordine.” 
La donna ridacchiò.
E chi voleva che portassi, i miei tre vigili urbani?”
Invece ha portato sua figlia..”
Sì, non vedeva l'ora di venire, ne aveva sentito tanto parlare dai compagni di scuola..”
Si sentì di nuovo il rumore di un motore, questo sputacchiava e tossiva, e infatti era l'ape del nonno di Luchino, che scese con un pacco in mano. 
Sindaco... -fece con un cenno del capo levandosi il berretto, poi si rivolse a Gigliola- Signora Gigliola, il mi' figliolo me l'ha detto già da diversi giorni di venire, ma unn'ho avuto tempo, so' venuto oggi. Si voleva ringraziare di tenere qui il citto il pomeriggio, e anche del fatto che è tanto migliorato a scuola, sicché ho portato qualche dolcino del forno, così li mangiate tutti insieme...”
Mentre il nonno di Luchino parlava, per la strada arrivò una cinese in bicicletta. Era la mamma di Chen. Appoggiò la bicicletta al cipresso e cominciò a inchinarsi a Gigliola e anche Gigliola si inchinò più volte. Poi disse delle cose in cinese e Gigliola rispose un po' incerta, ma con gentilezza, nel cinese imparato per telepatia dalla signora Huang. Anche la donna cinese aveva un pacchettino. Gigliola aveva le lacrime agli occhi. I bambini, sentendo rumore, erano usciti fuori e facevano festa al nonno di Luchino e alla mamma di Chen. La cinese parlò con suo figlio, si inchinò altre tre o quattro volte e ripartì. 
“Che ha detto?” chiese il sindaco.
Più o meno quello che ha detto il fornaio.” disse Gigliola mentre cercava in tasca un fazzoletto per soffiarsi il naso, commossa. Intanto era arrivato il babbo di Michele, il signor Berti, che faceva il meccanico. Si vedeva che era meccanico, aveva una tuta stinta e molto macchiata di grasso e le manone annerite. Scese da un vecchio furgone attrezzato come pulmino e venne avanti a grandi passi senza degnare il sindaco neanche di un'occhiata.
Signora Gigliola! -le prese la mano, la tirò a sé e l'abbracciò stretta- Il mi' Michele viene tanto volentieri, che neanche con un calcio nel culo mi sarebbe riuscito di fargli fare i compiti, prima! Senta, m'ha detto che li voleva portare al lago di Chiusi, e che nella su' macchina 'un c'entrano tutti: che ne dice di questo furgone? L'ho sistemato alla meglio e ci si caricano otto ragazzi, anche dieci con gli strapuntini, oh!, a norma di legge, eh! che se ci fermano i vigili 'un ci dicon' niente! Magari lo guido io e lei con la sua macchina si va tutti insieme, che 'un vedo l'ora di passare una giornata col mi' ragazzo!”
 Il meccanico aveva il SYM, o era contagiato, come avrebbe detto il sindaco, e si vedeva bene. Poi si voltò verso il sindaco e come se l'avesse vista solo ora e comunque non fosse nessuno di importante, fece : “Oh, sindaco!” e aprì le braccia per accogliere il suo bambino che gli stava volando in collo. 
"Babbo!” esclamò Michele. “Allora si va al lago di Chiusi!”
Sì, al lago, al lago!” Si alzò un coro generale e una gran confusione.
Ora lei penserà, sindaco, – disse Gigliola - che tutta questa faccenda è combinata... ma le assicuro che è la prima volta che qualcuno viene a ringraziarmi, e poi c'è poco da ringraziare, i ragazzi fanno tutto da soli, sono bravissimi... e più che altro son loro che fanno bene a me!” Si soffiò vigorosamente il naso. Il sindaco, che si chiamava Annamaria, era impressionata. Aveva capito che si era trattato di una coincidenza, benché strana, tre persone che arrivano contemporaneamente per ringraziare... e anche che questa signora Giusti era piuttosto amata e conosciuta... poi, non l'avrebbe confessato, ma era venuta per vedere il doposcuola con i suoi occhi e chiedere se poteva venirci anche Chiara, che lo desiderava tanto. Lo disse a Gigliola. 
“Non è che potrebbe venire anche la Chiarina?”
Sindaco!...” 
Mi può chiamare Annamaria, se per lei va bene..”
Allora Annamaria – disse Gigliola sorridendo – vede che questa è una cosa del tutto informale, che una sera ho proposto io perché sono anzianotta e mi sento sola, e tutti i bambini sono benvenuti. Non vede che c'è mezzo mondo? Deepak, indiano, Fritz, di famiglia tedesca, Chen, cinese, i due bambini rumeni, la bambina polacca e tutti quelli “nativi” della Chianella...ma certo che Chiara è benvenuta!”
 

Viewing all articles
Browse latest Browse all 491

Trending Articles